GOVERNO DEL TERRITORIO: I NUOVI STRUMENTI
Con l’entrata in vigore della nuova Legge Regionale 23 Aprile 2004 n. 11 “Norme per il governo del territorio”, è stato avviato un processo di radicale cambiamento e di innovazione che riguarda le modalità, le procedure della pianificazione del territorio, le caratteristiche e contenuti delle strumentazioni urbanistico/territoriali.
In particolare, il Piano Regolatore Generale (ora Piano Regolatore Comunale) è stato suddiviso in 2 nuovi strumenti:
1. il Piano di Assetto del Territorio (PAT), che contiene le disposizioni strutturali
2. il Piano degli interventi (PI), con le disposizioni operative.
Tale processo coinvolge direttamente tutte le Amministrazioni degli Enti territoriali del Veneto, in particolare quelle comunali, che dovranno orientarsi, nel breve o più lungo periodo, ad abbandonare progressivamente il proprio strumento urbanistico generale, a favore di una strumentazione più snella e flessibile, adatta a regolamentare, con più efficienza ed efficacia, la gestione dell’uso del territorio.
IL PIANO DI COORDINAMENTO INTERCOMUNALE
Lo strumento preordinato al coordinamento delle politiche di pianificazione urbanistica sovracomunale, definito dalla citata legge regionale, oltre al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, è il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) che può riguardare anche singoli tematismi, dal quale discendono poi i singoli P.A.T. comunali.
La pianificazione coordinata riguarda ambiti sovracomunali omogenei per caratteristiche insediativo-strutturali, geomorfologiche, storico-culturali, ambientali e paesaggistiche ed ha come finalità il coordinamento delle scelte strategiche di rilevanza sovracomunale, la predisposizione di una disciplina urbanistica ed edilizia unitaria per ambiti intercomunali, la definizione di meccanismi di “perequazione territoriale” attraverso l’equa ripartizione dei vantaggi e degli oneri tra i Comuni interessati mediante convenzione.
La Provincia di Padova si è proposta come ente interlocutore nei confronti dei Comuni per la promozione e il coordinamento di attività di rilevante interesse provinciale anche con l’elaborazione, in regime di copianificazione con i Comuni e la Regione del Veneto, dei P.A.T.I. nei nove ambiti territoriali omogenei definiti dal P.T.C.P., quali la “Comunità metropolitana di Padova” , il “Camposampierese” , il “Cittadellese”, i “Colli Euganei” , il”Montagnanese”, l’”Estense”, il “Monselicense”, il “Conselvano” e la “Saccisica”.
IL PATI “COMUNITA’ METROPOLITANA DI PADOVA”
Il Pati della “Comunità Metropolitana di Padova” comprende 18 comuni (prima e seconda cintura urbana del comune di Padova).
Le tavole del PATI, come per i PAT sono 4: Tavola dei Vincoli; delle fragilità; delle invarianti e delle trasformabilità. Quest’ultima è quella che a partire dalle prime tre individua le strategie di sviluppo futuro del territorio, sia in termini infrastrutturali che ambientali.
Il Comune di Ponte San Nicolò ha adottato il Piano di assetto del territorio intercomunale, Pati, della Comunità metropolitana di Padova (deliberazione del Consiglio comunale n. 1 del 29.01.2009).
Le immagini allegate sono servite per illustrare il PATI in adozione al Consiglio Comunale.
ALLEGATI:
Pagina aggiornata il 18/07/2024